venerdì 19 febbraio 2010

I complottisti


Prendo in prestito una calzante definizione di SirEdward per definire i vari tipi di complottisti esistenti:


I complottisti si dividono in tre grandi gruppi. Sembrano tutti uguali perché li vediamo solo attraverso il filtro della parola scritta su Internet. E su Internet sumbrano tutti più intelligenti di quel che sono.

I grandi gruppi sono:

1)Il guru (o il carnefice).

Probabilmente in un momento della sua vita ha creduto in uno o più complotti, ma è un tempo passato. Ha scoperto credere ai complotti è un modo per buttare via il denaro, mentre scrivere, fare film, parlare... insomma, porsi come autorità su qualche complotto è molto molto più remunerativo. Fare la faccia come il culo, schiacciare la dignità sotto i piedi e via a raccontare balle a tutti, cercando di screditae il più possibil chiunque la pensi diversamente, non concedendogli mai niente, tirando fuori ad arte nuove panzane, cambiando argomento, non rispondendo. Importante: fuggire qualunque luogo, anche virtuale, nel quale le domande non possano essere addomesticate o non esista la possibilità di non rispondere. Cercare di evitare il confronto diretto, cercare di scatenare reazioni (anche sacrosante) di rabbia nell'interlocutore. Provocare.

Il pubblico sarà piccolo, magari esiguo, ma affezionatissimo.

Dopodiché, vivere di rendita badando semplicemente di non laciar mai morire l'interesse di quei pochi incrollabili seguaci.

Cercare di farlo ragionare è come cercare di fare ammettere davanti a tutti al truffatore che sta cercando di fregarvi con il gioco delle tre carte l'uso di un trucco.

2)l'impegnato (o il fanatico)

Qui cominciamo ad andare tra le vittime del complottismo. Si tratta ancora di una vittima che possiede le armi per reagire, ma per qualche motivo suo personale non le vuole usare. Acculturato, competente, studioso, intelligente, spesso molto educato e incline alla discussione, questo tipo di complottista in realtà ha in realtà compiuto una scelta, inconscia, di irrazionalità e irragionevolezza su uno o più degli argomenti complottisti. Magari sugli altri complotti, e/o in altri campi della vita, le sue idee sono non solo accettabili, ma anche formalmente e scientificamente ineccepibili, tuttavia su certi argomenti non c'è verso di ragionare. C'è l'idea preconcetta e c'è la mancanza di senso critico.

Per qualche motivo questo tipo di complottista rifiuta di accettare le prove che smentiscono la sua teoria anche quando queste sono definitive o chiarissime. Qualunque scusa è buona per evitare di dover ammettere anche un solo errore.

Cercare di farlo ragionare è come cercare di convincere un vescovo studioso emerito della bibbia che Dio non esiste, o dimostre ad un filosofo ateo l'esistenza dello stesso dio. Non importa il valore dell'affermazione, non ci si riuscirebbe in alcun caso.

3) l'omnicomplottista

Qui il discorso esce dal singolo argomento per abbracciare l'intera forma mentis della persona. quello che manca qui è la capacità di ragionare in termini critici, la capacità di usAre il metodo scientifico in maniera autonoma e cosciente, la capacità di distinguere fra vero e falso anche nel caso di bugie evidenti.

Qualunque complotto va bene, anche il più assurdo, e qualunque mischione e unione di uno o più complotti, anche in contraddizione fra loro, è assolutamente il benvenuto.

La necessità qui non è di capire o trovare la verità, ma di trovare e mantenere una forma di piacere psicofisico data dalla particolare fantasia in cui l'accettazione del complotto pone.

Il ragionamento scientifico non esiste, il senso critico nemmeno, la logica è solo una parola usata per fare figo, la riflessione, la razionalità, l'analisi, ma anche l'ascolto dell'altro sono tutte piegate all'unico grande scopo. Dimostrare ancora una volta a sé stessi di avere ragione, a dispetto di tutto e di tutti.

Le offese e le ingiurie, ma più in generale qualunque reazione di avversione o di contrasto sono interpretate come un tentativo di zittire, o di volontà di non acoltare, o di rifiuto della verità.

Cercare di fare ragonare questo tipo di complottista è come cercare di far ragionare un matto.

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Tramite la tastiera sembrno tutti uguali, ma se li vedessimo ci renderemmo subito conto della differenza fra i tre tipi di complottista, soprattutto del terzo. A quest'ultimo, se lo avessimo di fronte, non dedicheremmo che qualche sorriso di commiserazione (e a volte addirittura a torto).

2 commenti:

  1. Ma, direi che al primo tipo appartengono senz'altro strakkino e pinna di squalene. Al terzo ci vedo bene zret

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  2. Ormai quei due non contano più niente nel panorama. E' Rorro e la sua banda che fa testo ora.

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Non c'è nessun fine censorio nel fare ciò.
Dato che il tempo è quello che è, richiederebbe troppa fatica e tempo controllare in tempi brevi cosa viene pubblicato anche sugli articoli meno recenti.

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